*L'orso: Ruglia - Bramisce
*Tacchino: Gloglotta - Gorgoglia.
Da @Curiosando si impara

Il Cammello e il Dromedario - G. Rodari

Una volta un dromedario,
incontrando un cammello,
gli disse: - Ti compiango,
carissimo fratello;
saresti un dromedario
magnifico anche tu
se solo non avessi quella brutta gobba in più.

Il cammello gli rispose:
- Mi hai rubato la parola. 
È una sfortuna per te
avere una gobba sola.
Ti manca poco ad essere
un cammello perfetto:
con te la natura
ha sbagliato per difetto.

La bizzarra querela
durò tutto una mattina.

In un canto ad ascoltare
stava un vecchio beduino
e tra sé, intanto, pensava:
"Poveretti tutti e due,
ognun trova belle
soltanto le gobbe sue.

Così spesso ragiona
al mondo tanta gente
che trova sbagliato
ciò che è solo differente!"

• G. Rodari

Un ghiacciolo un po' giallo...

Cara figlia, quando i tuoi compagni alle elementari ti chiederanno perché la tua mamma non ha riempito ogni giorno della tua settimana con lezioni di inglese, arabo e russo, perché non ti ha insegnato a suonare 3 strumenti musicali, perché non ti ha iscritto ad un corso di cucina orientale o perché non hai ancora imparato la posizione del lama assetato nello yoga acrobatico, per cortesia, rispondi che la tua mamma ha lasciato che tu potessi anche trovare il tempo per annoiarti.
La tua mamma non ti ha obbligato a saper recitare la divina commedia a 3 anni e ha addirittura lasciato che la noia entrasse nella tua vita, così da imparare a divertirti stimolando da sola la TUA creatività.
Cara figlia, magari in terza elementare non avrai scritto una tesi sul problem solving ma avrai imparato a sistemare i bottoni in ordine di colore sul tavolo, a creare un profumo mischiando i fiori del giardino schiacciati con un po' di acqua, avrai imparato che le nuvole cambiano forma ogni istante, che le formiche trasportano pezzi di pane più grandi di loro. Avrai imparato che se vai velocissima in altalena riesci a cogliere le ciliegie dall'albero, che due barattoli con un filo creano un telefono. Che per creare il pongo in casa basta far cadere un po' di acqua in una duna di farina. 
Cara figlia, magari non saprai stilare un business plan a 7 anni, ma da sola avrai scoperto che il fiore bocca di leone ha davvero la bocca, che le galline cantano anche se non hanno fatto l'uovo. Che un filo d'erba tra le mani puó addirittura fischiare. A tue spese avrai scoperto che il gatto si arrabbia se cerchi di addobbarlo con i vestiti delle barbie. Che i croccantini del cane non hanno lo stesso sapore del pollo che ti cucina la mamma, che le farfalle non si possono toccare ma che, le coccinelle, ti salgono sul dito se glielo poggi vicino vicino. 
Cara figlia, spero tanto che un indomani non mi criticherai perché a 6 anni non sapevi ancora 3 lingue o perché non sapevi ancora suonare con il clarinetto i carmina burana, ma spero che mi ringrazierai perché ti avrò insegnato il valore della lentezza, la gioia nella noia. Perché ti avrò insegnato quante cose puoi imparare anche da sola mentre pensi di non imparare nulla. Ti avrò insegnato che si può stare tutto il pomeriggio a piedi nudi sul terrazzo guardando le macchine che passano mangiando due ghiaccioli. Perché sai, figlia mia, se li mettiamo vicino vicino e tu dai un bacio di qui e io dall'altra parte, il mio ghiacciolo giallo diventerà un poco rosso e il tuo rosso un poco giallo.

Tratto dalla Pagine FB - Latendainsalotto  ❤️

la Leggenda della Befana

Da leggere ai bambini:

La Profezia che si auto...avvera!

 

L'effetto Pigmalione, noto anche come effetto Rosenthal, deriva dagli studi classici sulla “profezia che si autorealizza” il cui assunto di base può essere così sintetizzato: se gli insegnanti credono che un bambino sia meno dotato lo tratteranno, anche inconsciamente, in modo diverso dagli altri; il bambino interiorizzerà il giudizio e si comporterà di conseguenza; si instaura così un circolo vizioso per cui il bambino tenderà a divenire nel tempo proprio come l'insegnante lo aveva immaginato.

Va specificato che questo comportamento può essere attribuito al fatto che il bambino, in maniera inconscia, creda che il giudizio negativo del proprio insegnante svaluterà i suoi eventuali risultati; quindi appartenendo ad un contesto sociale dove viene valutato in base al suo rendimento, il fatto che ad un uguale risultato per lui corrisponda una valutazione differente, lo può portare a giudicare il suo lavoro dispersivo.

Inoltre il fatto che l'insegnante stesso dia più credito ad un alunno in particolare facilita il lavoro di quello specifico alunno, in quanto giustifica verso le altre persone (sia compagni che genitori) il suo impegno allo studio. Una discriminazione da parte dell'insegnante, quindi, potrebbe potenzialmente diffondersi a tutte le persone che ne sono a conoscenza.

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Poesia di Pasqua

LA SORPRESA 
Son di zucchero?
Son vere?
Hanno il tuorlo
o la sorpresa?
Zitti zitti miei bambini,
che ci son dentro i pulcini.
Spunta un becco
poi un ciuffetto
una zampina
una codina.
Quanti!
E in quell'uovo
cosa c’è?
La sorpresa, la sorpresa!
Non ci credi? Sì davvero!
Un pulcino tutto nero! 
K. Jackson

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Baby Yoga

LE RUBRICHE: YOGA PER BAMBINI

Praticare Yoga fin da piccoli può essere fonte di numerosi benefici da non sottovalutare. Pensiamo a quante ore della giornata i bambini dedicano alla scuola e ai compiti rimanendo a lungo seduti. Dovrebbero dedicare una parte consistente del loro tempo al gioco e al movimento, ma sempre più spesso ciò non avviene. Lo Yoga aiuta a riportare un equilibrio sano tra impegni, divertimento e relax nelle giornate dei più piccoli.
M. Albè

"Se ad ogni bambino di otto anni venisse insegnata la meditazione, riusciremmo ad eliminare la violenza nel mondo entro una generazione". Dalai Lama

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Le classi "Senza Zaino"

 

LE RUBRICHE: Le classi della Scuola "senza Zaino"

Una scuola diversa, che rompe gli schemi dell’insegnamento tradizionale. Con aule progettate per condividere la conoscenza e alunni alleggeriti nel materiale didattico. Insomma, una scuola che diventa comunità. Sono questi i punti cardine di Senza Zaino, un progetto partito dalla Toscana una decina di anni fa, al quale hanno già aderito 97 Istituti in tutta Italia e che si sta ampiamente diffondendo.

Per saperne di più: http://www.wereporter.it/una-scuola-senza-zaino/

Buon ponte di Carnevale a bimbi e maestre!! <3

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I figli degli altri sono sempre i più...BULLI!

CONDIVIDIAMO IL MESSAGGIO SCRITTO DAL PROFESSORE DI PORDENONE: ENRICO GALIANO, SULLA STORIA DELLA RAGAZZINA DI 12 ANNI CHE HA TENTATO DI SUICIDARSI QUALCHE GIORNO FA.

EDUCHIAMO I NOSTRI FIGLI ALLA SENSIBILITÀ E AL RISPETTO!

Oggi una ragazza della mia città ha cercato di uccidersi.
Ha preso e si è buttata dal secondo piano.
No, non è morta. Ma la botta che ha preso ha rischiato di prenderle la spina dorsale. Per poco non le succedeva qualcosa di forse peggiore della morte: la condanna a restare tutta la vita immobile e senza poter comunicare con gli altri normalmente.

“Adesso sarete contenti”, ha scritto. Parlava ai suoi compagni.

Allora io adesso vi dico una cosa. E sarò un po’ duro, vi avverto. Ma c’ho ‘sta cosa dentro ed è difficile lasciarla lì.

Quando la finirete?

Quando finirete di mettervi in due, in tre, in cinque, in dieci contro uno?

Quando finirete di far finta che le parole non siano importanti, che siano “solo parole”, che non abbiano conseguenze, e poi di mettervi lì a scrivere quei messaggi – li ho letti, sì, i messaggi che siete capaci di scrivere – tutte le vostre “troia di merda”, i vostri “figlio di puttana”, i vostri “devi morire”.

Quando la finirete di dire “Ma sì, io scherzavo” dopo essere stati capaci di scrivere “non meriti di esistere”?

Quando la finirete di ridere, e di ridere così forte, quando passa la ragazza grassa, quando la finirete di indicare col dito il ragazzo “che ha il professore di sostegno”, quando la finirete di dividere il mondo in fighi e sfigati?

Che cosa deve ancora succedere, perché la finiate? Che cosa aspettate? Che tocchi al vostro compagno, alla vostra amica, a vostra sorella, a voi?

E poi voi. Voi genitori, sì. Voi che i vostri figli sono quelli capaci di scrivere certi messaggi. O quelli che ridono così forte.

Quando la finirete di dire “Ma sì, ragazzate”?

Quando la finirete di non avere idea di che diavolo ci fanno 8 ore al giorno i vostri figli con quel telefono?

Quando inizierete a spiegare ai vostri figli che la diversità non è una malattia, o un fatto da deridere, quando inizierete a non essere voi i primi a farlo, perché da sempre non sono le parole ma gli esempi, gli insegnamenti migliori?

Perché quando una ragazzina di dodici anni prova a buttarsi di sotto, non è solo una ragazzina di dodici anni che lo sta facendo: siamo tutti noi. E se una ragazzina di quell’età decide di buttarsi, non lo sta facendo da sola: una piccola spinta arriva da tutti quelli che erano lì non hanno visto, non hanno fatto, non hanno detto.

E tutti noi, proprio tutti, siamo quelli che quando succedono cose come questa devono vedere, fare, dire. Anzi urlare. Una parola, una sola, che è: “Basta”.

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